Margherita, una canzone per la pace. È in radio il suo brano «Halleluja»

Margherita, una canzone per la pace. È in radio il suo brano «Halleluja»

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Una canzone scritta per portare un messaggio di speranza, di pace e libertà in un mondo che pare avere dimenticato il senso della vera gioia, quella interiore, e perso la capacità di attribuire un significato «altro» agli eventi, capace di leggere in modo più profondo il percorso della nostra esistenza. Si tratta di «Halleluja You are my freedom», il brano della cantautrice veronese Margherita Buffatti, 53 anni, che sarà da oggi in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali. E se la passione per il canto e la musica appartengono da sempre a Margherita e la produzione di brani che possiamo definire di «pop cristiano» costituisce una svolta già intrapresa da qualche anno, è innegabile che mai come in questo momento, di fronte alla solitudine del Covid prima e all’orrore della guerra ora, le parole dell’artista hanno una valenza di monito più che mai attuale.

«La musica è sempre stata molto importante per me», racconta Margherita. «Una mia passione da sempre. Ho studiato pianoforte otto anni e per accompagnarmi mentre cantavo, ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta con mio fratello all’età di 15 anni. Negli anni poi ho studiato con diversi insegnanti. Ma la mia vita è stata condizionata e quindi trasformata da un avvenimento doloroso. Ho due figli: con la seconda gravidanza ho cominciato ad avere problemi cardiaci importanti, ma nessun medico riusciva a risolvere il problema. Mi aggravavo e nessuno riusciva ad aiutarmi. In quel periodo ho anche lasciato la musica. L’ultimo ricovero ospedaliero mi ha cambiato la vita: un’infermiera, mentre ero nel più buio dei miei giorni bui, mia ha consigliato di affrontare la malattia avvicinandomi alla fede. Sono una persona miracolata: perché da allora man mano sono migliorata e guarita e ho ripreso a cantare. E ho incontrato una giovane insegnante che mi ha sostenuta invitandomi a comporre canzoni per esprimere tutto quello che avevo dentro. Mi pareva impossibile e invece mi è venuto naturale: ho scelto di intraprendere la strada del cantautorato e di chiudere la mia precedente attività di psicomotricista. Scrivo di getto le canzoni come se qualcuno me le dettasse e ho ripreso a suonare la chitarra e il pianoforte, avvicinandosi anche allo studio di nuovi strumenti come l’ukulele e il sax».

Per quanto riguarda il nuovo brano, «Parlo di quella libertà che solo la fede ci regala: un sentire fiducioso che guarisce i mali del corpo e quelli dello spirito. Grazie all’amore: la vera forza che muove il mondo». Ad accompagnare il pezzo, un videoclip girato con un utilizzo di primi piani, riprese strette e in un ambiente domestico. Il messaggio che arriva da queste scelte vuole portare l’ascoltatore in confidenza con l’artista, che, come un’amica, apre le porte della sua casa per raccontarci la sua vita attraverso la musica.

Articolo completo di Alessandra Galetto su L’Arena.it